Le dieci cose da vedere a Bosa
Fatti guidare dal Blu
Bosa, piccola perla della costa occidentale della Sardegna, è certamente una tappa irrinunciabile per chi voglia visitare questa terra! Non solo perché offre ai visitatori un indimenticabile paesaggio e un’atmosfera accogliente, ma perché è una cittadina unica nel suo genere!
- Mare. Chi viene a Bosa per godersi il mare non tornerà certamente a casa deluso. Potrete contare su una moltitudine di spiagge che vanno da quelle in roccia (Sas Covas, Tentizzos), a quelle in sabbia (Compultittu, S’Abba Druche), quelle solitarie (Cale Moro, Managu) o servite con stabilimenti balneari, bar e ristoranti (Bosa Marina, Turas).
La maggior parte sono situate lungo la litoranea Alghero-Bosa: in questo tragitto la costa diventa rocciosa e frastagliata aprendosi di tanto in tanto a piccole insenature e deliziose calette, veri e propri naturali che in alcuni casi sono posso essere inaccessibili. Perciò il modo migliore per innamorarsene è prenotare un giro in barca che vi lascerà scoprire anfratti nascosti, spiagge e grotte dai nomi mitici, in cui potrete fare il bagno in acque incontaminate e ammirare scorci indimenticabili. - Litoranea Alghero-Bosa. Questa strada regala le stesse emozioni al turista che per la prima volta vede le mille sfumature di azzurro del mare e sente il profumo intenso della vegetazione sarda. Splendide scogliere a picco sul mare, natura incontaminata, panorama mozzafiato, un paesaggio tra i più selvaggi e suggestivi del Mediterraneo. Per decine di chilometri, sembra immergersi in un luogo infinito dai colori incomparabili.
- Quartiere Sa Costa. Chiudete gli occhi per un attimo ed immaginate un agglomerato di casette multicolori che si arrampicano su un verdissimo colle fino a raggiungere le rovine di un castello medievale. Immaginate una lunghissima scalinata dai solidi gradini in trachite rosa. Immaginate di percorrerla fino ad arrivare in cima al colle, e di poter osservare dall’alto una distesa di tetti, comignoli e facciate colorate, prima di tornare a valle percorrendo le strette e tortuose stradine ciottolate. Immaginate di perdervi ad ammirare queste particolari casette dai colori pastello e dalle porte piccole piccole. Immaginate di sentire profumi antichi e udire voci popolari. Aprite gli occhi, avete appena visitato “Sa Costa”, il quartiere più antico e suggestivo di Bosa un luogo dove il tempo sembra essersi fermato e dove sorge il nostro Blu B&B Bosa.
- Il fiume Temo. L’unico fiume navigabile in Sardegna, attraversa Bosa seguendo un percorso lungo e tortuoso fino a sfociare nel mare. Mi raccomando, non perdetevi il giro in canoa lungo il fiume. Il momento più seducente è nel tardo pomeriggio, al calar del sole, quando gli ultimi sforzi del sole, vi regaleranno dei riflessi colorati dai toni lievi e violenti allo stesso tempo. Procedendo verso la diga, si ha l’impressione di essere in un Canyon, ricco di vegetazione e fauna palustre. Lungo il viaggio aironi e pesci che saltano allegramente come se volessero darvi il benvenuto. Via via che vi allontanerete da Bosa, il colpo d’occhio diventa sempre più spettacolare: le case colorate di Sa Costa si rimpiccioliscono fino a diventare tanti piccoli puntini colorati come in quadro impressionista, coronate da una verde cornice naturale.
- La Cattedrale di San Pietro. È una delle più suggestive ed antiche chiese romaniche della Sardegna. La posa della prima pietra risale infatti al 1062 come indicato in una iscrizione posta sull’acquasantiera.
La prima sensazione è prettamente cromatica; il rosso multi tonale della trachite di cui è costituito l’edificio contrasta con l’ocra del piazzale in battuto, il verde intenso della campagna circostante e l’azzurro del cielo (che è quasi una costante in questa zona). Un’antica leggenda narra che esiste un tunnel sotterraneo che conduce direttamente dal Castello alla chiesa di San Pietro e che venisse usato dall’allora principessa dei Malaspina per i suoi incontri clandestini. - Il Castello Malaspina. Dall’alto del colle di Serravalle, domina sul centro abitato e sulla fertile vallata del fiume Temo offrendo ai visitatori un panorama ampio , vasto e mozzafiato da qualunque parte del camminamento sulle mura. Questa è la parte più interessante della visita; Il castello è infatti allo stato di rudere e, sebbene conservi il fascino dell’antica rovina, potrebbe deludere quei visitatori che si aspettano di trovare un castello intatto. All’interno delle mura di cinta sono visitabili alcune delle torri, i camminamenti e la chiesetta di Nostra Signora di Regnos Altos. Quest’ultima è una vera sorpresa perché, a dispetto della sua estrema semplicità edilizia, fa da scriglio ad un bellissimo ed originale ciclo di affreschi trecenteschi.
- Il Grifone. Ovunque voi siate, al mare o in campagna, in montagna o nelle sponde del fiume, alzate la testa verso il cielo e troverete il sovrano dei cieli di Bosa ovvero il Grifone. Questi leggendari avvoltoi sono dotati di un ampia apertura alare che raggiunge fino i tre metri, sono in assoluto uno dei più imponenti e maestosi rapaci esistenti. Nel territorio bosano vivono alcune colonie storiche che potrete conoscere tramite la gita alla ricerca di Grifoni, oltre ad ammirare questo splendido animale conoscerete il meraviglioso territorio.
- La Malvasia. La traduzione letterale ci parla infatti di un “vino che vuole parlato”, nel senso di un vino che va bevuto con calma, parlandoci su, ma anche di un vino che ci parla… e che ci fa parlare! E in effetti, tanto si è detto e ancora si dice su questo straordinario nettare!
- Il Carnevale. Difficile dire quando inizi, perché a Bosa, più che un evento, il carnevale è uno stato interiore che resta latente durante il resto dell’anno per poi esplodere con tutto il suo impeto durante il periodo canonico. Ufficialmente apre il giovedì che precede il giovedì grasso. In questa giornata, gruppi in maschera muniti di strumenti musicali assolutamente non convenzionali, girano per la città improvvisando cori goliardici. La serata di sabato è la gioia dei festaioli nottambuli dal momento che si svolge la amatissima festa delle cantine. Il nome deriva dal fatto che in questa notte speciale i proprietari delle cantine le aprono alla gente offrendo piccole festicciole che durano tutta la notte. Il martedì grasso è la giornata dedicata alla tradizione. Protagoniste sono le due mascherate che identificano inequivocabilmente il carnevale bosano e che lo differenziano da tutti gli altri presenti nell’isola. La mattina la via principale si tinge di nero per via della maschera di una vedova vestita a lutto che va in giro con il proprio figliolo (una bambolina o un qualsiasi oggetto che possa dare origine a esilaranti commenti) alla ricerca di un poco di latte per nutrirlo.
Al calar della sera le strade si tingono di bianco. Le vedove lasciano il posto a strane creature che, vestite con abiti da notte e fornite di variegate lanterne, vagano alla ricerca di Giolzi moro, rappresentazione del carnevale che sta terminando.
Difficile immaginare tanto divertimento e l’unico modo per comprenderlo veramente è viverlo di persona. E vi assicuro che è una esperienza che merita di essere vissuta almeno una volta nella vita! - Blu B&B Bosa
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